Panzer II “Luchs” – Filtri e lavaggi

Filtri e lavaggi ad olio hanno dato più varietà di colore e profondità a questo modello di Panzer II “Luchs” tedesco.

Dopo l'applicazione di filtri e lavaggi questo modello ha cambiato volto, uniformando le macchie di colore prima troppo contrastate, mentre tutti i dettagli prima "piatti" sono stati evidenziati.

Filtri

Ho rivestito il modello con del trasparente satinato, quindi ho messo su un cartoncino un po' di questi colori ad olio:

  • giallo Napoli
  • giallo Napoli rossastro
  • ocra gialla
  • bianco di titanio
  • blu oltremare
  • verde vescica
  • terra di Siena bruciata
  • terra d'ombra naturale
  • bruno Van Dyck

In tal modo il legante oleoso è stato assorbito, risultando in una finitura più opaca.

Dopo ho inumidito, senza bagnare, la superficie del modello con del white spirit e ho applicato piccoli puntini dei vari colori, aspettando poi una decina di minuti. Ho usato soprattutto colori chiari nelle zone più "luminose" del modello, e viceversa colori più scuri in quelle "in ombra".

Infine con un pennello piatto inumidito di white spirit ho sfumato i puntini; ho usato un movimento circolare sulle superfici orizzontali e dall'alto verso il basso su quelle verticali. Il risultato è una quasi impercettibile ma efficace variazione dei colori. Tali filtri inoltre tendono ad uniformare le macchie della mimetica con il colore di fondo, amalgamando così le tinte.

Lavaggi

L'uso dei lavaggi, soprattutto su una base di colore chiaro come questa, dà ottimi risultati nell'evidenziare i dettagli.

Ho innanzitutto lasciato asciugare per un paio di giorni i colori ad olio della fase precedente, poi ho applicato uno strato di trasparente lucido ed atteso altre 24 ore.

Dopo ho diluito al 60% il colore ad olio con white spirit e l'ho applicato, appoggiando la punta del pennello nelle fessure ed intorno ai bulloni, nei bordi concavi e in tutte le parti in rilievo. Il colore scorreva per capillarità, aiutato dalla vernice lucida.

Ho usato il bruno Van Dyck, tranne che nelle fessure più profonde e intorno ai portelloni, dove ho utilizzato il nero di Marte.

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