Hetzer – Storia
Lo Jagdpanzer 38(t), soprannominato dagli equipaggi "Hetzer" ("attaccabrighe"), era un semovente cacciacarri leggero tedesco in uso negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale. Era derivato dallo scafo del carro leggero Panzerkampfwagen 38(t) di costruzione cecoslovacca ("t" sta per "tschechisch", ovvero "ceco"), obsoleto nel 1944 ma ancora con ottime prestazioni di mobilità, affidabilità e facilità di manutenzione.
Rispetto al mezzo iniziale, si sostituì la sovrastruttura e la torretta girevole con una casamatta dalla corazza più spessa e fortemente inclinata; si aggiornò inoltre il cannone di piccolo calibro (37 mm) con uno da 75 mm. Il risultato fu un mezzo piccolo e facilmente occultabile, ma dalla buona corazzatura e dall'armamento potente.
I suoi limiti erano il peso del cannone (che gravava troppo sulla parte anteriore delle sospensioni aumentandone l'usura) e la ridotta corazzatura laterale; lo spazio interno ristretto, inoltre, consentiva di stivare solo 41 colpi e rendeva difficoltoso il caricamento dell'arma principale.
Il brandeggio limitato del cannone riduceva grandemente l'efficacia del veicolo negli impieghi offensivi. Il mezzo era perciò relegato a compiti difensivi (principalmente agguati lungo percorsi prestabiliti), in cui peraltro eccelleva.
L'Hetzer fu uno dei cacciacarri più efficaci e largamente usati della Seconda Guerra Mondiale, prodotto in più di 2800 esemplari. I Tedeschi lo impiegarono dal luglio del 1944 fino alla fine della guerra. Dopo il conflitto, altri operatori furono l'esercito cecoslovacco (dove la variante base fu designata "ST-I"), quello svedese e quello svizzero, che gli assegnò la denominazione "G-13".
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