Semovente da 75/18 – Colorazione

Una breve descrizione del montaggio e della colorazione del mio modello di Semovente da 75/18, un mezzo italiano della 2ª Guerra Mondiale.

Questo è il secondo mezzo italiano che ho costruito (il primo è stato l'Ariete), dal maggio al luglio 2015, nonché il mio 11º modello completato in assoluto. Rappresenta un semovente d'artiglieria usato dal Regio Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale.

Montaggio

Il modello è l'ottimo Tamiya nº 35294. Facilissimo da montare, non ha richiesto stuccature grazie alla qualità dei suoi incastri, e le linee di giunzione sono quasi assenti, così come i segni degli eiettori.

All'apertura la scatola mostra diverse stampate color giallo sabbia: sei per i vari pezzi del mezzo, una per due figurini (pilota e capocarro) e tre pezzi separati per scafo inferiore, superiore e sovrastruttura. Ci sono inoltre una lastra di fotoincisioni, un foglio di decals ed un dettagliato manuale di istruzioni.

Colorazione

Base

Dopo il montaggio ho primerizzato il modello e l'ho verniciato ad aerografo con il colore base usando acrilici Tamiya: seguendo il foglio istruzioni, ho scelto una livrea desertica color sabbia, usando due parti di XF-60 Dark Yellow ed una di XF-59 Desert Yellow. Per le schiariture ho aggiunto alla miscela precedente delle quantità variabili di bianco XF-2 Flat White.

Ho colorato i particolari a pennello con acrilici Vallejo Model Color, mentre le scrostature le ho dipinte con un pennello sottile e con il metodo della spugnetta, utilizzando colori a smalto Humbrol (un mix di Black, Rust e Dark Sea Grey).

Invecchiamento

Dopo uno strato di trasparente lucido ho proseguito con lavaggio ad olio in Bruno Van Dyck (più uno in nero Marte sulle sospensioni), sigillato da un altro strato di trasparente satinato; un leggero filtro giallo ocra ed infine un dry-brush in giallo Napoli schiarito con bianco, sempre tutto ad olio, completano i filtri.

Come tocco finale, ho usato dei pigmenti Mig (Beach Sand, African Earth e Light Dust), diluiti in acqua e applicati a pennello in striature verticali, per dare l'effetto della polvere del deserto che spesso ricopriva questi mezzi.

Particolari

Un particolare interessante è questo stemma in fotoincisione (il diametro reale è di circa 3 mm), si notano chiaramente la Stella d'Italia, la sigla R.E. (Regio Esercito) ed il simbolo del regime.

Ho colorato le parti soggette a usura (i battistrada e i perni di guida dei cingoli, i denti della ruota motrice ed il bordo di quella di rinvio) con un dry-brush color acciaio usando uno smalto Model Master. Le parti in gomma sono invece in un mix di nero, grigio e blu di Prussia.

I fari sono in argento (smalto Humbrol 11 Silver), ricoperti da trasparente lucido, mentre i vetri dei visori sono in un mix di nero e blu di Prussia.

I manici in legno sono dipinti in Buff e lavati ad olio con Bruno Van Dyck, mentre le parti in metallo sono in nero con un lavaggio ad olio in Terra di Siena Bruciata.

Le marmitte hanno ricevuto una base di smalto color ruggine, per poi essere rifinite con pigmenti Mig Standard Rust, Light Rust e Ochre Rust.

Per variare un po' ho dipinto due delle taniche in grigioverde (usando nero, grigio e verde oliva), tracciando poi, in maniere volutamente approssimativa, una croce bianca. Si usava infatti segnare con un pennello delle croci bianche sulle taniche adibite a contenere acqua, per distinguerle da quelle del carburante.

Decals

Le decals rappresentano un mezzo della 132ª Divisione corazzata "Ariete". Sul frontale vediamo due teste d'ariete, emblema della divisione, contrapposte e separate da una freccia con la scritta "Freccia d'acciaio". Sopra la targa compare invece il motto "...Dei Tommy [i soldati britannici] il terrore siam!".

Sul retro la targa è incollata su una lastra in fotoincisione, mentre ho omesso le decals ai lati (altre due teste d'ariete con simboli tattici) perché sarebbero state coperte dalle taniche.

Interni

Ho dipinto gli interni in bianco Tamiya e i sedili in smalto color cuoio; i bossoli sono in smalto color ottone della Model Master e le parti in metallo (mitragliatrice, culatta del cannone, albero di trasmissione, ...) in un mix di nero e Gun Metal della Humbrol.

Per simulare il metallo lucido ho strofinato alcuni bordi con una matita morbida, tranne per la mitragliatrice su cui è stato fatto un dry-brush color acciaio. Tutti gli interni, dopo le scrostature, hanno infine ricevuto un lavaggio in Terra di Siena Bruciata.

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